Friuli Colli Orientali Rosso DOC 2014 – Lis Fadis

A volte capita di imbattersi improvvisamente e, posso sicuramente dire, questa volta fortunatamente per me, in qualcosa di inatteso.
E’ successo in occasione del Friulano Tour tenutosi qui a Praga all’Hotel Hilton qualche giorno fa. La bella sorpresa è stata l’azienda Lis Fadis di Spessa di Cividale.
Non voglio parlare del loro Friulano 2010 il quale merita ampiamente che mi metta a buttar giù, prossimamente, qualche riga per tracciarne il profilo e delinearne le interessanti linee ma desidero spendere due parole per un vino che dovrebbe passare quasi inosservato, il Rosso 2014, uvaggio di Merlot, Refosco dal Peduncolo Rosso e Schioppettino.
Che cosa hanno pensato questi “pazzerelli” di Lis Fadis? Vista la devastante annata 2014 fatta di acqua e pioggia, di nuovo acqua ed ancora pioggia, non se la sono sentita di dare vita alla loro etichetta rossa più importante ma hanno deciso di “declassare” il loro vino rosso più rappresentativo a semplice Rosso Doc.
Ci vuole coraggio e serietà per fare una scelta del genere. Ci vuole anche però, lasciatemelo dire, tanta, tanta bravura.

Il vino nel bicchiere c’è.
C’è nella visiva, c’è all’olfattiva dove piccoli frutti rossi si accompagnano a petali di rosa e violetta in ricordo del Refosco, a lievi note speziate e di pepe del compagno Schioppettino.
L’amichevole fratello Merlot dona a tutto rotondità, geometria, compostezza.
E’ come se tre simpatici folletti, tema caro a Lis Fadis ma anche a me ( strane coincidenze), si siano messi a giocare trasformando in luce qualcosa, o meglio un vino, che doveva essere brutto anatroccolo ma che invece tale non è, anzi, risplende di uno spirito proprio, deciso, elegante.

Questo Rosso 2014 è un vino di grande bevibilità e leggerezza in cui la freschezza piacevole di una acidità dominante fa da contraltare a ricche e succose note minerali.
E’ un vino di bella persistenza ed intensità, di tannino presente ma al contempo setoso e delicato, vino di carattere e gustosa sapidità con la quale si chiude un assaggio sempre leggero, agile, mai stanco.
E’ un vero peccato che il Rosso 2014 sia il gioco, la prova di un’annata sfortunata. Sappiate però che questa stessa annata ha dato vita ad un vino fortunato, figlio della sua terra e di chi ha avuto la sapiente idea di metterlo alla luce; ha dato vita non ad un brutto anatroccolo ma ad un cigno leggiadro, sicuro, ricco di sfumature e colori.

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