Siamo sempre nella categoria “VINI PIACIONI”. Vino di buona persistenza, con tannino inesistente e residuo zuccherino più alto del solito perché “ se piaccio è meglio”.

Legno ben gestito ma manca tutto il resto. Manca lo spirito, lo sprint. Manca una solida spina dorsale acida che mi regali vibrazioni, sensazioni, che mi doni vita. Manca quel “quid”che mi lasci dire” Che vino!”.

Tutto troppo facile, troppo scontato. Solo le vibrazioni, i contrasti, il caos generano emozioni. Il resto è solo marketing.

Senza emozioni non c’è vino che meriti un punteggio sopra la media. Come faccio a tradurre in inglese la categoria VINI PIACIONI?

Pubblicato da Roberto Vinci

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